L' "allenamento mentale" è un aspetto fondamentale per la prestazione sportiva e per l'allenamento.
"Da ragazzo pativo in modo esagerato le gare di sci alpino. Ogni gara per me era letteralmente un calvario psicologico. Ovviamente questo mio modo di vivere la gara non aiutava le mie prestazioni, infatti la maggior parte delle volte non riuscivo ad esprimermi al meglio.
Dopo qualche anno ho cominciato, in estate, a fare gare di Mountain Bike, scoprendo con entusiasmo che tutti problem di ansia che avevo nello sci, in bicicletta sparivano completamente!
Non ho mai smesso di chiedermi perché!
Questa domanda mi ha portato ad interessarmi alla psicologia e diventare psicologo dello sport."
Oggi aiuto atleti e sportivi a conoscere meglio se stessi, allenare la mente, e migliorare le loro prestazioni!
La prestazione sportiva viene determinata da varie abilità/fattori mentali.
Un allenatore direbbe: "LA TESTA È IMPORTANTE"
Lo sviluppo delle abilità mentali è inserito in un quadro psicologico più ampio.
Per programmare un allenamento mentale è necessario tenere conto di determinanti personali e relazionali.
La psicologia dello sport studia i processi cognitivi, emotivi e comportamentali connessi con le prestazioni degli atleti e delle squadre nel contesto sportivo, l’esercizio fisico e la partecipazione ad attività sportive. La psicologia dello sport, pur essendo in Italia una disciplina relativamente giovane, si è rapidamente differenziata in una serie di campi di indagine e di applicazione. Una distinzione da tenere presente riguarda gli obiettivi a cui si rivolge la ricerca e l’intervento dello psicologo dello sport. Ciò significa, ad esempio, che alcuni psicologi caratterizzano la loro attività per il fatto che lavorano a contatto con atleti o squadre di alto livello, con l’obiettivo di sviluppare e applicare tecniche che permettano di massimizzare le probabilità dell’atleta e/o della squadra di raggiungere il proprio obiettivo agonistico.
Le aree principali di ricerca si focalizzano, ad esempio: sulle relazioni tra percezioni, rappresentazioni e condotte motorie; sui fattori intrapersonali, interpersonali, motivazionali e situazionali che influenzano le prestazioni individuali e di gruppo; sulle tecniche più efficaci per la preparazione mentale alla competizione; sulle caratteristiche della prestazione sportiva ottimale; sui processi di miglioramento delle convinzioni di efficacia personale e collettiva; sulla definizione degli obiettivi (goal setting); sulle tecniche di autoregolazione psicofisiologica e cognitiva; sullo studio dei processi attentivi in relazione alle diverse richieste delle differenti discipline sportive; sulla tolleranza al dolore nelle attività competitive; sull’apprendimento e l’applicazione di competenze psicomotorie e psicosociali in differenti tipi di attività fisica e sportiva; sulle dinamiche di gruppo e la leadership negli sport di squadra; sulla relazione tra attività psicofisica e motoria e sviluppo personale e benessere psicologico; sulle differenze individuali nelle attività sportive; sul ruolo e funzioni del coaching sportivo, ecc. Inoltre, specialmente negli ultimi anni, gli psicologi dello sport hanno attinto a numerosi contributi derivanti dalla psicologia delle organizzazioni, inquadrando in un contesto più ampio la prestazione dell’atleta di alto livello.
Sul piano professionale, oltre al sostegno psicologico per il conseguimento delle prestazioni ottimali degli atleti e all’incremento del loro benessere psicofisico, la psicologia dello sport rivolge la propria attenzione a quegli aspetti legati alla pratica sportiva che non sono direttamente mirati al conseguimento di un obiettivo agonistico, ma alla relazione tra pratica sportiva e miglioramento della qualità della vita nelle diverse fasi dello sviluppo, dall’infanzia, all’adolescenza, alla giovinezza, all’età adulta e senile. In tale prospettiva vengono assunti i contributi di discipline e metodi di studio differenti: da quelli tipici della psicologia generale a quelli legati alla psicologia dello sviluppo, da quelli legati alla psicologia clinica a quelli a legati psicologia sociale ed applicata. Gli argomenti trattati spaziano dagli effetti dell’attività fisica sulla salute fisica e sul benessere psicologico, sul sonno e sui processi cognitivi (es. efficienza mentale, tempi di reazione) alla reattività psicofisiologica allo stress, dalla percezione dello sforzo, al concetto di Sé fisico, dai disturbi alimentari psicogeni, all’eccesso di esercizio fisico e al doping.
Le modalità di esercizio professionale più frequenti comprendono: l’assessment della personalità dell’atleta, della sua stabilità emotiva, della sua capacità di resistenza alle frustrazioni e allo stress, del suo mondo relazionale; l’applicazione di buone pratiche di mental training e di rilassamento (come il training autogeno o il biofeedback), finalizzate anche all’aumento dell’attenzione e della concentrazione con tecniche, ad esempio, di self - talk o di imagery e simulazione; gli interventi di natura clinica su disordini emotivi, decrementi motivazionali e distorsioni percettive rispetto ai risultati desiderati; la riabilitazione psicomotoria e il reinserimento dopo infortuni sportivi; i possibili interventi di supporto nei vari periodi di transizione di carriera della vita di un atleta; la diagnosi e l’intervento in presenza di disturbi alimentari, disturbi del sonno e abuso di sostanze; le tecniche di counselling per aiutare gli atleti a gestire i fattori cognitivi ed emotivi che influenzano le prestazioni; la formazione psicologica di sportivi, insegnanti, dirigenti, tecnici e istruttori di specifici tipi di sport; la promozione di principi etici nello svolgimento di attività sportive.
Lo psicologo dello sport interviene non solo a livello individuale, ma considera il gruppo (la squadra) come oggetto della sua azione facilitando le interazioni e comunicazioni efficaci, la cooperazione e la consapevolezza dei differenti ruoli e delle regole del gruppo e stimolando la coesione, il senso di appartenenza e la concentrazione sugli obiettivi comuni.
Anche le problematiche organizzative e di gestione manageriale delle attività sportive e dei gruppi sportivi (ad esempio, nell'ambito di centri sportivi di ampie dimensioni) rappresentano un campo di intervento dello psicologo dello sport, che offre la sua expertise soprattutto nel coordinamento e nella facilitazione delle relazioni tra gruppi, nella progettazione di modelli di funzionamento organizzativo efficace e nella consulenza manageriale. La Psicologia dello sport richiede approcci interdisciplinari rispetto sia ad altre branche della psicologia (psicologia cognitiva, psicofisiologia, neuropsicologia, psicologia clinica, psicologia dello sviluppo, psicologia sociale, psicologia applicata e delle organizzazioni, ecc.) sia alle scienze dello sport e del movimento come la fisiologia, alla medicina dello sport, alle scienze dell’educazione. Nel loro lavoro professionale gli psicologi dello sport collaborano con allenatori, staff tecnici, dirigenti di società sportive, studenti e insegnanti di scuole primarie e secondarie, genitori, studenti e operatori di organizzazioni sportive universitarie.
Con un primo colloquio, nel mio studio, definiamo insieme un programma di lavoro in base alle tue esigenze.
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